C-SCHULZ & HAJSCH ‘ - ’ (Sonig/Wide) Da non confondere con Tim Schuldt, Klaus Schulze (l’ex batterista di Tangerine Dream e Ash Ra Temple), Frank Schulte o Paul Schütze, Carsten Schulz (ovvero C-Schulz) è attivo da una decina anni all’interno della scena di Colonia, ben prima quindi che il “fenomeno Colonia” esplodesse. Le stesse considerazioni si possono esprimere per il suo compagno di avventura Hans-Juergen Schunk (Hajsch), quindi non dobbiamo guardare a questo disco, registrato nell’arco di tre anni e pubblicato dalla Sonig (l’etichetta dei Mouse On Mars), come a una tra le tante uscite provenienti da quella ben determinata area geografica e da quel ben determinato “giro” (specie come lo si intende al momento attuale), anche perché ha ben poco da spartire con i Mouse On Mars stessi o con altre uscite di casa A-Musik. Come avrete notato l’album è privo di titolo e lo stesso vale per le nove composizioni, giusto per evidenziare come sia esclusivamente la materia sonora a contare. Materia che viene assemblata intrecciando strumentazione elettrica (synth, chitarre, radio, lo studio di registrazione stesso, ecc.) e acustica (flauto, tuba, clarinetto, corno, fisarmonica, field-recordings, ecc.) e generando una instabile frammentazione di minimali affreschi avant-impro, ambientali, industriali e concreti, dove le varie parti stanno insieme attratte da fortissimi campi magnetici, ma i singoli pezzi risuonano in una stanza dove non vigono le leggi gravitazionali.