OUÏ, è un album che riassume la storia di un’artista, Camille, acclamata a livello internazionale e una delle cantautrici francesi più iconoclaste della sua generazione. Quattro album precedenti Le Sac des Filles nel 2002 , Les Fil nel 2005, Music Hole nel 2008 e Ilo Veyou del 2011 e ora nel nuovo album, un mix di folk, canzoni, ballate, opera, pop ammiccante, rock ruvido , tenere ninna nanne e brani a cappella che ti lasciano senza fiato, con dei cori fantastici e i backing vocals realizzati spesso e volentieri da Camille stessa. Così come il suo predecessore più folk, anche questo rivela il meglio nelle parti più acustiche: un elemento notevole risultano appunto essere i cori classici presenti nell’album, che sono stati registrati in una piccola cappella a Tarn et Garonne nel sud est della France e a La Chartreuse. Di certo vivere a La Chartreuse ha consentito a Camille di mettersi a fuoco. La cantautrice ha preso spunto dalle danze tradizionali francesi guidate dalle percussioni (“rivoluzionarie perchè uniscono la gente davvero”) ha riflettuto sui recenti tragici eventi accaduti in Francia, e tutto ciò l’ha portata a qualcosa di più pacifico, vocale, nella sua esplorazione delle potenzialità del suono.
Co-prodotto da Camille e dal vecchio suo collaboratore compositore, arrangiatore e polistrumentista Clement Ducol, registrato e mixato da Maxime Le Guil, e arricchito dall’utilizzo del sintetizzatore analogico Moog OUÏ è un lavoro pulsante. 11 tracce originali che suonano come il battito del cuore.