A due anni di distanza dall’uscita di Umani, vento e piante, il trio pisano torna con un nuovo album riconfermando la scelta della lingua italiana e rendendo quindi l’esordio Viva un unicum della loro carriera. Segno che per essere davvero internazionali non c’è bisogno di cantare in inglese. E i Campos sembrano averlo capito già da un po’. Da quando cioè hanno deciso che il tempo dovesse essere la materia con cui comporre la loro musica, che forse altro non è se non il tentativo di ordinare le emozioni in arcate di minuti e ore. Potenzialmente infinita, nel caso del trio pisano si sviluppa in ogni dimensione, in lungo e largo, quella latitudine e longitudine del titolo, arrivando a coprire una geografia sonora che da bene l’idea di scena italiana: la vita che si genera in Latlong è una lunghissima radice, una lingua che sale dalla terra e rende la musica polisensoriale attivando una ricettività che pensavamo perduta.