Caravane de ville: "Casbah" Le spezie. Partiamo da lì. Cosa sarebbe la vita senza lo zafferano? Avrebbe senso il risotto? E la noce moscata, il cardamomo, la cannella, il chiodo di garofano o le mille spezie che danno luogo al curry? Caravane de ville è il curry messo in musica. “Meticciato musicale del terzo millennio” definiscono da soli la propria proposta musicale e mai termine ha potuto dirsi più azzeccato. Se “Metropolis” era un esordio di una bellezza assordante, “Casbah” riprende il discorso, lo sposta più in là verso est, verso quell’Oriente che, come assurdo geografico, è anche diventato un sud di un mondo che ha virato sempre più a nord. E già solo questa scelta, di carattere geografico e politico opposta a quella di tutti i bushismi neo-con e ai loro zelanti leccaculo, ci porta a schierarci dalla stessa parte del disco. Ma non ci fermiamo qua. Le atmosfere variano, ma di pochi gradi per volta e la voce di Sara fa da collante e da carta moschicida che non consente di districarti, anche se, in fondo, non sono per nulla convinto di volermi districare da “Casbah” o dai Caravane che hanno il vizio di fare dischi forse troppo corti, ma probabilmente adatti per lasciarti voglia di sentirli ancora e ancora. “. - www.caravanedeville.com