The Glass Bottom Boat. Nonostante il nome possa trarre in inganno, i Carta non sono un nuovo gruppo nostrano ma un progetto musicale avente sede a San Francisco. Sono in nove ed hanno messo su un disco di musica strumentale che sterza decisamente lontano dal post-rock di stampo epico tutto crescendo e boati distorsivi. Ci troviamo dinanzi ad un lavoro incentrato sulla melodia, in cui viene esaltata una visione orchestrale della musica, avvicinandosi stilisticamente a gruppi come Unwed Sailor e Windsor For The Derby. Gentile ed affabile nelle melodie, il collettivo statunitense si disimpegna egregiamente nel confezionare arazzi raffiguranti paesaggi sonori incantati, placidi orizzonti lontani e caldi tramonti estivi. Senza rinunciare ad una scrittura intricata il gruppo statunitense dipinge con calma acquerelli musicali struggenti nella certosina ricerca del dettaglio: l’incedere pacato di “Burning bridges” diventa un cammino emozionante grazie al fluido intreccio di corde e tasti, i voli circolari di “Simultane” hanno un elevato potere ipnotico mentre le melodie di "Legomenon" si avvicinano per un momento a schemi sonori più classici. Evitando soluzioni prevedibili e cercando spesso il contenuto, i Carta hanno cesellato un’opera fatta di tanti piccoli momenti da gustare con tranquillità, un album capace di affascinare per tanta delicatezza ed eleganza. www.theglassbottomboat.com