Cat Claws: Magic Powers C’era un periodo, tra i due e i tre anni fa, approssimativamente, in cui lì dove ha senso parlare di scene si parlava della scena romana. Su diverse riviste e rivistine, di ogni statura e dignità, c’erano riferimenti alle solite piccole band, ai soliti piccoli posti e alla solita piccola musica — che, però, già allora scaldava un po’ il cuore. Nei soliti piccoli posti, grazie alle solite piccole band, quelle con appena un EP fuori. Non che a Roma servisse, non è mai servito. Scaldarsi, intendo. A Roma fa sempre troppo caldo. In quei paginoni e in quei trafiletti i Cat Claws c’erano già. Avevano un EP, ma di relativa importanza: i Cat Claws che conoscevamo sono cresciuti grazie ai concerti, ai volantini che sono passati di mano per anni, alla word of mouth. È stata una gavetta pre-debutto così lunga che ci eravamo quasi stancati di loro ancor prima che fosse uscito un solo disco. I Cat Claws, per un tempo ridicolmente illimitato, sono stati ovunque, hanno aperto per chiunque e sono stati uno dei nomi più presenti nel panorama capitolino. Poi, per fortuna, il disco è arrivato. Si chiama Magic Powers ed esce per la neonata, sconsiderata e anch’essa romana 42 Records. Include dodici brani, a sfiorare i cinquanta minuti — un disco vero, insomma, mica una di quelle cose lunghe come mezzo 33 giri che quando le ascolti poi ti chiedi: e dov’è il lato B? Il debutto dei Cat Claws non ci si crede che è il debutto, ché stanno in giro da troppo tempo, per quanto in effetti sia proprio così. Anche se derivativi — come tutto il rock è derivativo, non nascondiamocelo — sono travolgenti, come i Pixies; scrivono come i Sonic Youth (galeotti i Sonic Youth, secondo la biografia); e mescolano alla verve degli Stooges la vena pop e rilassata dell’altra metà dei Pixies, i frustranti Breeders. Dai grandi nomi in giù, di derivazione in derivazione, si arriva alla cassa e alla ballabilità disimpegnata di Love Is Dumb, alla cascata di aggressività spigliata di quella filastrocca graffiante che è A Day as a Cat e la crescita irrefrenabile della title track, che per non scomodare di nuovo i vecchi saggi potremmo accostare a Yeah Yeah Yeahs e ad altre a piacere tra le nuove leve; sempre in bilico tra un wall of sound casalingo e melodie cantabili, mai sconfinando nel rumorismo divertente solo per chi è da quella parte del palco. Dopo le anteprime e le apparizioni sui banchetti più vari, Magic Power www.catclaws.org www.myspace.com/catclawsband