CATTLE DECAPITATION Karma.Bloody.Karma (Metal Blade/Audioglobe) Sempre più entità sonora estrema coesa e compatta e meno interessati, rispetto a quanto ci avevano lasciato intendere con il precedente ‘Humanure’, a sviluppare melodie in un contesto musicale violento. È questo il sunto primario che si evince dall’ascolto di ‘Karma.Bloody.Karma’, ennesima denuncia messa in atto da Cattle Decapitation al fine di far emergere i soprusi commessi dall’uomo sugli animali (siano essi utilizzati a fini alimentari o quali cavie di laboratorio) e sulla Natura. E che la volontà fosse quella di appesantire ulteriormente la portata del sound lo si doveva già intuire dal fatto che la band aveva scelto di farsi produrre da quel gran cerimoniere di Billy Anderson (Melvins, Neurosis, Swans, EyeHateGod, ecc.) e che gli ospiti rispondevano ai nomi di Joey Karam (The Locust) e John Wiese (SunnO))) e Bastard Noise). Tra le dodici tracce che compongono l’album si avverte una volontà impellente di tornare alla brutalità che aveva caratterizzato le prime uscite della formazione di San Diego, sebbene sia mutato il punto focale di interesse, visto che il grindcore delle origini è stato sacrificato in favore di una scelta che tende a privilegiare quasi in toto il death metal, con alcune puntate addirittura nel black metal, e con più di uno spunto strumentale che li porta dalle parti di quel post hardcore violento (altresì detto evil core) tipico di gruppi come Deadguy e Kiss It Goodbye. Trattasi di un disco selvaggio e caustico, tecnicamente molto ben strutturato, dove la schizofrenia si accompagna a una carica di odio razionale, che permette a Cattle Decapitation di devastare senza remora alcuna. www.cattledecapitation.com