"mesmerizing organ drones"
All'interno del canone della musica minimale, ci sono pochi nomi o corpi di lavoro che torreggiano più in alto di quello di CHARLEMAGNE PALESTINE. Un lupo solitario anticonformista che occupò un posto centrale nell'avanguardia newyorkese degli anni '60 e '70, producendo due degli LP più iconici dei primi anni del minimalismo - Four Manifestations On Six Elements e Strumming Music - prima di scomparire alla vista per circa due decenni, è tornato con forza nella seconda metà degli anni '90. Dall'uscita nel 1997 della sua collaborazione con Mika Vainio e Pita, Three Compositions For Machines, sono emersi oltre 60 album - nuove composizioni, registrazioni d'archivio e ulteriori iniziative collaborative - che hanno scolpito collettivamente l'immagine di un artista di notevole diversità e portata, che non avevo intravisto prima.
Mentre CHARLEMAGNE PALESTINE non è mai stato un artista che si è seduto sugli allori - spesso spingendo la gamma di ottave del pianoforte con strumenti costruiti su misura - dal suo ritorno negli anni '90 si è sempre più addentrato in nuovi regni, in particolare nelle sue opere per organo. Emergendo per la prima volta verso la fine del decennio, incontrano il compositore che si estende dagli arpeggi percussivi che hanno definito il suo lavoro al pianoforte, abbracciando una tavolozza di durata tonale, sustain e consistenza. Incontrato in un momento che ha visto l'organo / organo a canne diventare un punto di riferimento per musicisti e compositori sperimentali, "mesmerizing organ drones" sembra una boccata d'aria fresca, basandosi su anni di sviluppo ed esperienza, testimoniando un artista di raro talento e sensibilità che porta questo strumento per la vita.
Registrato dal vivo al Meakusma Festival nel 2019
sull'organo della Friedenskirche,iniziando come un ronzio d'organo profondamente risonante accoppiato al canto - la sua voce malinconica tocca l'assurdo, offrendo contesto e direzione - si evolve in complessi strati di accordi e svolazzi musicali di notevole destino e profondità - l'intera chiesa risuona - prima di concludere con l'eccitazione della Palestina scadenza che l'organo è ancora il miglior sintetizzatore mai realizzato.Intrecciato con altrettanta irriverenza, umorismo e giocosità essendo una sfida creativa rigorosa e lungimirante, "mesmerizing organ drones" è la prova che Charlemagne Palestine, a circa cinquant'anni dalla sua carriera, è ancora in vantaggio. Uno spicco in una carriera sbalorditiva con pochi paralleli, non sorprende che questo sia uno dei migliori dischi di organo che probabilmente ascolterai tra un po 'di tempo.Pubblicato da Meakusma in un'edizione limitatissima di 300 copie, completo di un libretto di 12 pagine che presenta un'ampia intervista con Charlemagne Palestine condotta da Dirk Specht e Hans W. Koch. Da non perdere, e sicuramente da suonare ad alto volume!