I Charles de Goal sono uno dei gruppi di punta della stagione post-punk francese della prima ora, ricordati soprattutto per l’album d’esordio Algorythmes (1981). Scioltisi nel 1986 tornano oggi sulla scena con un disco che intende ricreare (programmaticamente fin dal titolo) quel clima artistico e culturale. E forse tornano un pelo in ritardo coi tempi, visto che la stagione revival wave procede ormai spedita da ben più di un lustro e sembrerebbe aver dato ormai il meglio di sé. Ma poco importa perché le loro composizioni non puzzano di stantio e di rielaborato come spesso capita di sentire da infimi e imbarazzanti gruppi rielaboratori. Al contrario si sente subito che le capacità di maneggiare gli strumenti vengono da lontano e non risentono di una possibile ruggine nel frattempo formatasi su mani e cervelli. Insomma ci danno dentro i Charles de Goal, e danno il meglio di sé quando ritornano sui passi di una volta, rispolverando la lezione di maestri come Gang of Four, Wire, Bauhaus e Killing Joke (Choquemoi, Restructuration, Troptard) e mostrando come si sia mantenuto un forte influsso dark nelle loro composizioni (Figuresimposées, Procession, Destinationterre) dovuto a progressioni lancinanti, a chitarre acute e ispide, a tastiere minimali e bassi ridondanti, ma soprattutto al timbro vocale del cantante che sembra rielaborare particolarmente le istanze di Peter Murphy, aggiornandole spesso con uno spoken-world che ricorda spesso uno stile prossimo ai “cugini” post-punk Cheveu. Ma i Charles de Goal non si limitano a rinverdire soltanto il filone punk-dark bensì tirano fuori tutta la loro anima funk con composizioni electro-punk di volontà danzereccia (Décadance), affilando l’arma di una icastica ironia (Nextstopdisneyworld) o di un evidente impegno politico (Régularisezmoi) o semplicemente lasciandosi andare a sfuriate più violente in stile cyber-punk alla Ministry (Haistoi!). Purtroppo non tutte le composizioni si mantegono sugli ottimi livelli medi e piccole cadute si manifestano in brani come Passion/éternité, Identité o in generale in scelte non sempre così azzeccate all’interno di brani comunque avvincenti. L’impressione è però che dopo essere rimasti scossi dai Cheveu i Charles de Goal ci vogliano far capire che in Francia ci sono cose molto interessanti da scoprire. E se due indizi non fanno ancora una prova si resta comunque in attesa della prossima sopresa transalpina. http://charlesdegoal.com/ www.myspace.com/charlesdegoal