Cheater Slicks Refried Dreams In The Red I Cheater Slicks sono un gruppo che fatica a trovare una collocazione nel panorama rock mondiale. Come dicono le note della bio che accompagna questo ultimo "Refried Dreams" gli "Slicks" sono: " troppo rumorosi e astratti per i puristi del garage rock, troppo casinisti e troppo rock'n'roll per gli amanti dell'indie rock, ma in fondo, troppo bravi per essere ignorati". E così "Refried Dreams" si presenta come l'ennesima raccolta di episodi divisi tra rock and roll classico, strascicate ballate country e garage, suonati con attitudine allucinata ma estremamente competente dai tre, ormai ascesi al ruolo di piccole icone degli amanti del rock "di base" americano. Prendete un brano come "Think I'm Coming Down": potrebbe appartenere al repertorio dei Saints del primo album così come agli Stones di Exile on Main Street. L'iniziale "In This Town" sembra una jam tra i Gun Club e i Green On Red, "Munchen Gretchen" sembra "Run, Run, Run" dei Velvet suonata dai New Bomb Turks (gruppo che, come i Mudhoney, ha omaggiato i Cheater Slicks con una cover). Insomma un disco di rock and roll che sembra essere concepito in una palude, vicino al cimitero di macchine nella carcassa di una vecchia cadillac fatta affondare, insieme al suo autista, sul fondo fangoso. Il tipo di musica che potrebbero ascoltare i protagonisti di "Non Aprite Quella Porta": ironica, disperata, piena di presagi di morte e impregnata di un'esistenza divisa tra birre a buon mercato e il Wrestling femminile in tv. Qualcuno potrebbe definire tutto questo White Trash, certo, e sono convinto che i Cheater Slicks sposerebbero questa definizione con orgoglio. L'immondizia non ha mai suonato cosi bene. Ferruccio Quercetti