The Chinese Stars A Rare Sensation Eric Paul (chitarre e voce) e Craig Kureck (batteria) facevano parte, sino alla fine del 2002, dei no(w)wavers Arab On Radar, pregiata scuderia Skin Graft, prima di mettere mano a questo loro nuovo progetto denominato The Chinese Stars. Coinvolti nell'avventura pure il bassista Rick Ivan Pelletier (già con i blasonati Six Finger Satellite) e un secondo chitarrista, Paul Viera, il quartetto dà alle stampe, nell'ultimo scorcio dell'anno passato, un bizzarro dischetto cd 3" a forma di stella. "Turbo Mattress", tale il suo titolo, fu edito da una sempre più in ombra Skin Graft. Tutto il campionario di trucchi, malie e storture 'no(w)wave' non fa altro che travasarsi da quei 5 pezzi di debutto a queste nuove 9 canzoni. Il limite più feroce delle quali è uno smodato e insistito uso dei fraseggi ritmico-melodici, deturpati però a dovere, della disco dance imperante nei lontani Seventies. Fra tante variazioni sul tema, sempre condotto attraverso schitarrate scordate minimali e vocalizzi deficenti-distorti, sono da ricordare almeno: Girls Of Las Vegas (dall'handclappimg finale travolgente), la sincopata (Love) And The Electric Chair (regina la sei corde elettrica stonata) oppure le reminiscenze no wave, SFS docet, di Hospital Fly (inquietante più della media) e Passing Out Nails (mediata da intermezzi circensi e ridicolizzanti passaggi stile Devo).Umoristica e parodistica finchè si vuole, la musica dei Chinese Stars non abusa mai di distorsioni e cacofonie, se non nel modo sottile che fu dei gruppi rispettivi di provenienza. Eppure questo miniconcerto dancey deviante, dove la variazione vale più quale sentito omaggio per quel che significò all'epoca ormai vetusta della no wave/new wave (dai Contorsions ai Glaxo Babies, e dopo dai Six Fingers Satellite agli stessi Arab Radar) che non concretamente in sé, stenta a decollare. E buona metà del suo programma pare, sostanzialmente, ripetitiva, sempre uguale a sé stessa, e perciò inutile. Un gruppo non ancora all'altezza delle vette agguantate dai due da cui trasse origine: SFS e AOR. www.thechinesestars.com