Il nome di Chris Cacavas potrebbe dire poco anche ad un attento ascoltatore, mentre quello dei Green On Red richiamerebbe un bel po' di ricordi. I Green On Red, quasi alla pari dei Dream Syndicate, hanno rappresentato un buon momento del rock americano negli anni ottanta. Allora Chris Cacavas era l'artefice di quel suono d'organo febbrile e cromato che caratterizzava gli album dei Green On Red. Cresciuto sulle orme di Ray Manzarek e Al Kooper, dopo aver chiuso l'esperienza con i Green On Red alla fine degli anni novanta, ha intrapreso un breve progetto collaborando con i Junkyard Love. Oggi ha raccolto quasi una decina di album da solista, che lo stanno pian piano impatanando. Mentre l'amico Steve Wynn, leader dei Dream Syndicate (di cui sono state appena pubblicate delle interessanti ristampe) , seppur con intermittenza è riuscito a sfornare degli onesti lavori, il buon caro Chris Cacavas sta raschiando il fondo dell'ispirazione rischiando una seria crisi depressiva discografica. A tratti ripetitivo e privo di fascino questo “Self Taut” lascia pochissime traccie come le orecchiabili e piacevoli “Sleepwalk” e “Altered Now”. Il solido folk rock di un brano come “Better days”, una ballata valida, che rischia di passare inosservata nel malinconico calderone di Cacavas. Distribuito dalla Blue Rose Records, “Self Taut” scorre all'ascolto incontrando molti ostacoli. Non vorrei sparare a zero, ma questa musica è soltanto in grado di poterci intrattenere in un lungo viaggio in auto e nello stesso tempo non lasciarci alcun interrogativo, se ascoltata magari di passaggio su una stazione radiofonica. Naturalmente per qualche nostalgico di quella corrente musicale definita Paisley Underground potrebbe lasciare sempre vibrare qualche ricordo, un nostalgico che si sia lasciato però per la strada i validi lavori degli ultimi anni di Neil Young e Bob Dylan (artisti cari alla memoria ispiratrice della musica dei Green On Red e alla chiave imitatrice dell'attuale Cacavas).www.chriscacavas.com www.myspace.com/cacavas