Da oltre un decennio la musica norvegese di derivazione jazzistica si è imposta come una vera novità nel panorama europeo. Che si tratti di suoni radicali o di più rarefatte meditazioni da camera, il suono di quelle latitudini è entrato con autorevolezza nel circuito dei festival più aperti alle commistioni stilistiche. Il pianista e compositore Christian Wallumrød è tra gli alfieri di queste musiche, che ancora (per fortuna) non riescono ad essere etichettate, e che l' ECM ha per prima supportato in studio d'incisione. Wallumrød ha studiato con Egil Kapstad, scoprendo il jazz da adolescente ma interpretandolo ben presto soltanto come uno tra i linguaggi da utilizzare nella sua tavolozza compositiva. Lega in particolare con il trombettista Arve Henriksen ( insieme l'esordio su ECM con “No Birch”). In conservatorio, a Trondheim, il pianista approfondisce le metodologie sperimentali e trova un suo stile, in bilico tra arcaismo e avanguardia, tra amore per gli strumenti acustici e deviazioni elettroniche. In seguito, Wallumrød dirige diversi ensemble, collabora con Trigve Seim, Sidsel Endresen e il gruppo Supersilent. Fonda un fortunato quartetto con Henriksen, Nils Okland e Per-Oddvar Johansen, che produce l'ottimo “A Year From Easter”, conquistando da allora una notevole reputazione critica. Questo sestetto nasce dopo l'incontro con l'arpista barocca Giovanna Pessi – ora uscita dalla formazione – e alle possibilità timbriche che l'aggiunta di archi come viola e violino potevano sviluppare accanto a piano, fiati e percussioni, oltre a strumenti giocattolo. Il risultato è “Fabula Suite Lugano”, il cui esito viene approfondito dalla formazione attuale, che ha appena registrato nuovo materiale. Musiche semplici eppure affascinanti, con sempre più spazio per l'improvvisazione, per una miscela inaudita, tutta da scoprire. www.christianwallumrod.com