Hip Hop, House e synth-pop per l’album di debutto di Chrome Sparks, tra gli astri nascenti ad emergere più velocemente negli Stati Uniti, disponibile dal 13 aprile in digitale, vinile e cd.
Un percorso artistico quello di Jeremy Malvin iniziato nel 2013 con ‘Marijuana’, una traccia autoprodotta per una compilation di Bandcamp (#1 HypeMachine) che suscita l’interesse della label australiana Future Classic (Flume, Chet Faker), per la quale pubblica alcuni EP supportati da Pitchfork, Dancing Astronaut, Indie Shuffle, FADER.
Tre anni dopo, l’artista originario di Pittsburgh e ora residente a Brooklyn approda alla londinese Counter e con tre singoli conquista anche la stima di Empress Of, Hundred Waters, Machinedrum, Jason Bentley di KCRW e Annie Mac di BBC Radio.
Dopo la sua recente performance al ‘Mad Decent Block Party’ di Islamabad e subito prima di partire per un lungo tour nordamericano insieme a Machinedrum, arriva l’annuncio del suo album, formato da dieci tracce prodotte insieme al duo Kllo (Ghostly) e Angelica Bess di Body Language. Dal songwriting futuristico di ‘Still Think’ e ‘I Just Wanna’ a ‘What's It Gonna Take’, più incentrata sulle voci, fino a ‘Wings’, che si snoda su una (gran)cassa dritta, stabile fondamento di qualunque dancefloor.
Malvin ha remixato London Grammar, Chet Faker e Porter Robinson, quindi non è una sorpresa sentire un tocco così abile nelle produzioni più adatte ai club.