Seguendo l’indirizzo di approfondimento sulla musica francese moderna e contemporanea individuato quest’anno da «Traiettorie», il programma proposto da Longobardi si concentra su tre momenti fondamentali di quell’itinerario novecentesco. L’importanza dell’elemento ritmico come parametro strutturale prioritario, applicato peraltro a una forte intensità spirituale, come appare nei sei dei «Vingt Regards sur l’Enfant-Jésus» (1944) di Olivier Messiaen proposti da Longobardi; le soluzioni messe a punto da Pierre Boulez, peraltro allievo di composizione di Messiaen, per coordinare il libero arbitrio creativo e il meccanicismo dei metodi seriali, applicate per la prima volta nella Terza Sonata per pianoforte (1957) di cui verrà eseguito il secondo movimento; e il suono come oggetto concreto e illusionistico, materia capace di descrivere altra materia attraverso un virtuosismo estremo e raffinatissimo, quello di «Gaspard de la nuit» (1908) di Maurice Ravel.