Dalla sua casa sul mare a due passi dal porto di Livorno, ciulla si è dato da fare realizzando da solo le riprese e il montaggio di due video per due delle canzoni presenti nel suo disco d'esordio "Canzoni dal quarto piano": "Ventisette anni" e "Io non ho paura".
L'emozionante risultato è oggi in esclusiva su IL FARO. Lights up the music.
<<“E alla fine rimpiangeremo perfino la guerra perché ci ricorderà gli anni della nostra giovinezza”, diceva qualcuno.
Più passa il tempo e più questi giorni di quarantena diventano la nuova normalità. I tempi davvero strani saranno quelli in cui torneremo ad abbracciarci, sempre che ci si ricordi come si fa. Dovremo di nuovo imparare a toccarci, a non dare nulla per scontato e ad amare profondamente quel poco che abbiamo.
In questi giorni di clausura forzata da cui spero ne usciremo cambiati per sempre, mi sono armato di un iPhone e della mia scarsa conoscenza di tutti software di montaggio per mettermi in gioco come mai avevo fatto prima. Il risultato è una fotografia di questa strana quotidianità che, almeno per quanto mi riguarda, non vorrò mai dimenticare.
Questi sono i video di “Io non ho paura” e di “Ventisette anni”, le canzoni del disco a cui tengo di più. Pensati, registrati e montati da me in piena quarantena.
Oltre a diventare dei ricordi di questo strampalato momento storico, resteranno dei promemoria personali di come è stato bellissimo reinventarsi e mettersi in gioco nei giorni più cupi e più incerti della nostra storia.
Post scriptum per i polemici: ho la fortuna di vivere a ridosso della spiaggia quindi le scene all’aperto sono state fatte esattamente sotto casa mia.>>
VENTISETTE ANNI
<<I ventisette sono un’età particolare. Forse perché inconsciamente segnano il primo vero avvicinamento verso il traguardo dei trenta. Oppure, chi lo sa, perché è l’età per cui molti dei nostri idoli ci hanno lasciato le penne. Fa strano rendersi conto che Kurt Cobain, Hendrix e tanti altri, alla fine, erano solo dei ragazzi.
Una canzone che pur intitolandosi “Ventisette anni” è stata scritta a venticinque e che oggi, che di anni ne ho ventotto, mi emoziona come la sera in cui è nata. Nel mio piccolo penso di aver raccontato con poche parole quel profondo senso di incertezza e di ansia verso il futuro che ha contraddistinto la mia generazione negli ultimi anni. Un’inquietudine che da quando è iniziata l’emergenza sanitaria è improvvisamente caduta sulle teste e sulla vita di tutti, nessuno escluso.>>
IO NON HO PAURA
<<Le canzoni non hanno mai salvato la vita di nessuno ma sono, e saranno per sempre, la prima via di fuga per i momenti difficili. Personalmente non ho mai sentito intorno a me così tanta musica come in questi giorni. Diffidiamo quindi da chi pensa che scrivere canzoni non sia una cosa seria e continuiamo a scrivere, a sognare, a metterci in gioco e, soprattutto, a non avere paura.>>