Clawfinger Lo abbiamo già sottolineato più di una volta: il mondo del crossover è, negli ultimi tempi, sempre più strettamente collegato alla rivoluzione/rivelazione techno-logica. Per gruppi come Fear Factory, ad esempio, la figura del cyborg assurge a ruolo fondamentale in un immaginario cibernetico-industriale. In questo senso sarebbe un peccato ignorare i Clawfinger che, del già citato cyborg, rivalutano l'aspetto prettamente umano: e questo, secondo me, è un notevole passo verso la ricongiunzione con il fondamentale elemento "uomo" che sembra, onestamente, essersi perso nella rete multimediale. La band svedese mantiene la sua forma rap metal; maturata in "Deaf Dumb Blind", ma riesce (finalmente) ad amalgamarla perfettamente con i tessuti Faithnomoriani di "Biggest Et The Best" o con l'accattivante sedimentazione arabo-orientale di "Two Sides". Hanno saputo saturate il loro suono, rendendolo più corposo e al servizio della canzone. Sono maturati ed è ora che ne raccolgano i frutti.