Con la recente uscita nel 2012 di The Wilderness, il volume 4 della serie “Nomad”, i Cowboy Junkies completano l'ambizioso programma di quattro nuove uscite nell'ultimo anno e mezzo. "Ogni parola e nota di questo album son così profondamente distillati e collocati al posto giusto che è difficile pensare che questo sia la quarta uscita della “alternative country” band canadese in 18 mesi”, cosi scrive il Daily Mail della band formatasi a Toronto nel 1985, dopo che il chitarrista e compositore Michael Timmins insieme all'amico e partner musicale, il bassista Alan Anton, chiamano i fratelli di Michael, la cantante Margo Timmins e il batterista Peter Timmins a unirsi a loro. The Wilderness e gli altri capitoli, Renmin Park, Demons (un omaggio all'amico musicista scomparso nel 2009 Vic Chesnutt di cui qui vengono riproposti molti brani) e Sing in My Meadow sono disponibili anche in un cofanetto con un quinto disco di registrazioni inedite e insieme vengono gia definiti il nuovo capolavoro della band, dopo l'album seminale del 1987, The Trinity Session, l'album più acclamato della band, registrato in un solo giorno e con un solo microfono nella Chiesa della Santa Trinità di Toronto, che affonda le radici nel sound country degli Stati Uniti per creare una miscela personalissima e malinconica di blues, country, folk e alternative rock. Un album che ha definito lo stile dei Cowboy Junkies, che lo hanno poi omaggiato nel ventesimo anniversario, facendo uscire nel 2007 Trinity Revisited. Per più di 20 anni, i Cowboy Junkies sono rimasti fedeli alla loro originale visione artistica e alla morbida e introspettiva intensità che è la loro firma musicale, mettendo insieme un repertorio acclamato dalla critica e utilizzato spesso dal cinema. I numerosi album usciti da in questi 25 anni di attività musicale sono la cronaca di un percorso creativo indipendente che la band ha scelto di intraprendere e che gli ha procurato un seguito leale di fan affezionati www.cowboyjunkies.com