The Creatures Siouxsie Sioux e Budgie non sono tipi che amano stare nel gregge. La loro alleanza a due nei Creatures ha tratto ispirazione fin dall'inizio da elementi eterogenei rispetto a tutti gli stili musicali predominanti e si è sempre orientata verso la creatività e l'innovazione. Ora, con l'uscita del suo terzo album, un entusiasmante, originalissimo drum'n'voice, il duo è diventato più avvincente e caratteristico che mai. La voce taglia-psiche di Siouxsie, unita alla batteria pan-ritmica di Budgie, forma uno spoglio teatro delle ombre che è energico ed emozionante come tutto ciò che germoglia dagli scalcinati magazzini di Detroit o dalle paludi di calcestuzzo di Bristol. Oggi che la musica è fatta sempre più di ritmi standardizzati e groove uniformi e l'industria discografica appare sempre più pavida ed obesa, i Creatures sembano volerci ricordare quanto possono essere espressivi i veri ritmi sincopati alternativi... Nella primavera del '96, nello stesso periodo in cui i Sex Pistols decidevano di tornare insieme in nome della nostalgia e di un fondo pensione, Siouxsie e Budgie ritenevano invece di dover voltare pagina. Dopo anni trascorsi in mezzo a problemi logistici, personali e finanziari, aggravati dal fatto di trovarsi in una band ormai matura ed in una major molto tradizionale, lo spirito che ha animato i Creatures nelle loro prime apparizioni è apparso più che mai giustificato: "Musicalmente ci sentiamo come chi si è sbarazzato di un bagaglio ingombrante", dice Siouxsie. "Anche se sono stati due anni molto difficili, sono contenta di come è andata a finire. Non credo che avremmo potuto sopravvivere a lungo andando avanti in quel modo". "E' proprio come erano i Creatures all'inizio", aggiunge Budgie. "E' stato un modo per liberarci di tutto ciò che ci si attendeva da noi e di quel colossale moloc che ormai era diventato il gruppo. Quel che c'è di bello, in questa nuova situazione, è che i Creatures non sono più un qualcosa che la casa discografica produce in attesa di un progetto principale". La libertà di chiudere con il passato e di seguire il proprio istinto è un diritto che il duo ha voluto rivendicare creandosi una propria label. L'EP Eraser Cut, uscito nell'estate del '98, e il terzo album "Animus" sono le prime produzioni della neonata Sioux Records. Dopo essere riusciti a svincolarsi dalla Polygram, i due hanno cominciato a registrare del materiale nel maggio del 1996 in uno studio mobile in Francia, dove vivevano, per continuare poi a lavorare sui brani nelle sale high tech di uno studio newyorkese. Le sessions iniziali erano già pronte nell'estate del '96, ma alcuni disaccordi con la Geffen, l'etichetta americana di allora, hanno causato ritardi e li hanno indotti, successivamente, a "mettersi in proprio". Fedeli alla propria filosofia dello spontaneismo, Siouxsie e Budgie hanno continuato a scrivere musica quando, nel '97, hanno temporaneamente piantato le tende a Londra, dove hanno ultimato 18 killer tracks con i produttori Warne Livesey e Steve Levine e suonato in molti locali mescolandosi a gruppi emergenti. Le loro peregrinazioni per Londra hanno contribuito molto alla creazione della Sioux Records ed alla nascita della seconda fase dei Creatures. "Non volevamo tornare nell'arena nel modo in cui l'industria discografica si aspetta dai gruppi, che poi, il più delle volte, è soltanto una messinscena", dice Budgie. "Se questa fosse stata l'unica prospettiva, allora saremmo rimasti in Francia, dove per cinque anni siamo stati meravigliosamente". Il termine minimalista non è uno di quelli che Siouxsie ama particolarmente. Eppure, quando nel 1981 uscì Wild Things, il primo EP dei Creatures, il mix di percussioni tribali e voce semi-nuda apparve a tutti decisamente spartano. Ad esso fece seguito nel 1983 Feast, un album nel quale era incluso un singolo, Miss The Girl, che fece il suo ingresso in diverse charts. Per l'album Boomerang del 1989 Siouxsie e Budgie viaggiarono invece attraverso la Spagna alla ricerca di un ambiente adatto per le registrazioni, finché, finalmente, non lo trovarono a Jerez. I Creatures hanno sempre avuto uno stile sui generis, ma non sono mai stati troppo lontani dalle radici del pop e neppure dal funky meno convenzionale. La nuova serie di canzoni guarda consapevolmente a Marc Bolan, The Suicide ed al proto-techno dei DAF, fondendo il tutto con i ritmi forsennati di Budgie e le liriche affilate e sinuose di Siouxsie. Se Eraser Cut, tra tarantelle, two-step e blues, si ritaglia un proprio spazio nella storia della musica, i dieci brani di Anima Animus formano una sorta di mini-film classico. Il boogie d'apertura "Turn It On" è degno di Cab Calloway, "Exterminating Angel" è Wim Wenders uscito di cervello, "Say" e "Another Planet" sono travolgenti come novelle di Ann Rice sotto l'effetto dell'oppio, mentre il brano di chiusura "Don't Go To Sleep", è Emily Dickinson a letto con Tricky. "Volevamo che questo lavoro ridefinisse un po' il concetto di album", spiega Siouxsie. "In Boomerang ci sono diciassette pezzi ed è troppo lungo. Se guardiamo ai nostri album preferiti, come Lust For Life di Iggy Pop, contengono al massimo nove, dieci canzoni. Abbiamo voluto lasciare la gente con il desiderio di qualcosa di più da noi, anziché dar loro un lavoro intero e compiuto".