Cruel Hand, nato come un progetto casuale inserito in una compilation della Bridge Nine Records, adesso è una realtà. Band formata da cinque musicisti che, tre di loto, si spostano dai propri strumenti d'origine per dar vita ad un gruppo straordinario nella sua compattezza monolitica e potente. Chris Linkovich lascia la chitarra per passare alla voce, Nate Manning si alza dalla batteria per imbracciare la sei corde, Jeremy Breau si separa dalla fedele chitarra per sedersi dietro i tamburi e raggiunti poi da Cameron Foley e Seger rispettivamente come chitarrista e bassista. Il risultato è questo: Praying Eyes, lavoro breve e potente, arricchito da una copertina speciale. Dodici tracce di pura e dura fusione di hardcore (molti accenni ai gloriosi Suicidal Tendencies), punk e vigoroso trash metal (in alcune compressioni di chitarra mi ricordano tantissimo gli Anthrax vecchio stile). Dopo l'esordio con Without A Pulse del 2007 e una serie di concerti che li ha messi in evidenza nel panorama musicale americano, Prying Eyes mostra l'efficacia di questo gruppo in quanto concentrato di potenza, duro stile ed elevata capacità compositiva. Brani precisi, secchi che non danno adito ad alcun dubbio sulla qualità di musica proposta e sull'aggressività sonora presente e ben determinata. Un susseguirsi di riff duri e potenti, compressioni massicce, velocità pregevole, ritmi cadenzati da mosh e headbanging sfrenato. Cruel Hand: una realtà; Prying Eyes una conferma...