Cuerdas Unidas Ancor oggi, agli albori del XXI secolo, il popolo Gitano rappresenta la fonte principale dalla quale è possibile attingere informazioni sulla vera origine del Flamenco. La Spagna si potrebbe definire come una terra che ospitava molteplici forme etniche, contribuendo alla fusione di melodie e ritmi che gli stessi Gitani si impegnarono a plasmare per ricreare una nuova identità musicale. Il Flamenco nasce quindi dalla fusione di ritmi moreschi, ispanici e afro. Con la spettacolarizzazione del flamenco la denuncia zingara è riconosciuta, retribuita ed acclamata. Nei Cafés gli artisti flamenchi si esibivano, condividendo il palcoscenico con gli artisti boleri. Oggi nei teatri si riconosce un flamenco sempre nuovo, perché è sempre capace di dialogare e di integrarsi con nuove tendenze, come è accaduto con il Jazz, il Rock, la chitarra classica e il Blues. Si può quindi considerare come un'arte che nasce e si evolve grazie alla "contaminazione". Lo spettacolo è realizzato interamente con musica dal vivo e con brani tratti dalla tradizione popolare andalusa. Gli elementi impegnati sono cinque: due ballerine accompagnate da due chitarristi (chitarra flamenca e chitarra battente) ed un cantaor. Le palmas (base ritmica creata battendo le mani) arricchiscono lo spettacolo creando un potente supporto ritmico allo zapateado (battito di piedi della ballerina), mentre il cante e la chitarra trasmettono una suggestione profonda, trasformando l'insieme in una forma artistica di grande potenza ed energia. Le diverse coreografie sono eseguite nei colorati costumi tradizionali spagnoli che valorizzano i movimenti sinuosi delle braccia ed i giri delle gonne. Formazione: Lucia De Santis, Michela Fossà bailè Massimo Bianco, Dario Fraccalvieri chitarre Niño Corrado cantor