Siamo sull’orlo del precipizio e guardiamo sotto. Lo facciamo di nostra iniziativa, perché vogliamo sapere quanto lunga sarà l’agonia quando supereremo il limite e finiremo per caderci dentro. Questa la sostanza, questo lo spirito, questo il DNA del duo, che sembra dare uno scossone alla propria natura, rimescolandola. Rende l’idea il fatto che viviamo in tempi tanto merdosi che non ci è concessa la possibilità di stagnare, un po’ come accadeva nel 2019 con l’EP “Respect The Authors”, tutta la rabbia accumulata è infine esplosa. Henry Rollins scrive nelle linear notes di “Surrender”, la raccolta dei Suicide uscita da poco, che Alan Vega non si fosse mai calmato, da nessun punto di vista, e lo stesso vale per Will Brooks, la cui penna torna ad essere tagliente e furibonda, le rime bruciano e danno la misura dell’odio e del disincanto:
Cause this world is no GOOD
Most these heads is no GOOD
And the cops is no GOOD
On the block we all GOOD