In quel mondo che ancora oggi è sede di alcune delle più interessanti sperimentazioni in campo metal (pensate ad Alcest, Bosse-de-Nage, Nachtmystium, Blut Aus Nord, i lavori in solitaria di Attila Csihar, Liturgy, Manes e chi più ne ha più ne metta) ma che non riesce a levarsi di dosso il bagaglio di chiusura che spesso ne ha contraddistinto la storia, i californiani sono una ventata d’aria fresca e pulita. Capaci di violenza inaudita a cui si lega il vento gelido e malinconico del black della seconda ondata e memori di inserire all’interno della spirale del DNA di un genere una miriade di influenze (non ultimo l’indie novantiano targato USA) senza snaturare la propria identità, capaci di far digrignare i denti, stringere i pugni e aprire i condotti lacrimali. Capaci di far arricciare il naso coperto di corpse paint dei più trve dei trve. In una parola: influenti.
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