GIOVANNI DELL'OLIVO Giovanni Dell'Olivo è nato a Venezia, dove attualmente vive, il 13 marzo del 1969. Ha fatto studi classici, si è laureato in Economia e Commercio all'Università di Ca' Foscari, quindi ha conseguito un diploma di master post lauream, che gli ha spianato la strada per il mondo del lavoro. Fedele più per conformismo che per naturale predisposizione all'articolo primo della Costituzione, il nostro appartiene quindi alla schiera innumere degli occupati della Repubblica Italiana, purtroppo non come cantautore, ma come economista.... Di recente Giovanni si è sposato ed ha avuto un figlio ma, anche a parlare di queste cose, non riesce ad essere serio. Mentre caparbiamente si erudisce per assumere il titolo di dottore, Giovanni Dell'Olivo studia dall'età di 14 anni chitarra classica, poi diventata acustica, poi elettrica e via di questo passo, intuendo sin dalla tenera adolescenza che la sua personale emancipazione sarebbe passata attraverso la musica ed il canto. Dalle serate in spiaggia ai primi concerti nei bar il passo è stato breve ed il nostro ha cominciato a esibirsi con svariati gruppi rock lagunari che un destino sgarbato non ha voluto consegnare alla storia. La vena cantautoriale, sorta di maturità artistica dell'autore, nasce a partire dagli anni 90. Il battesimo del palco come cantautore Giovanni lo vive nel corso del Carnevale del 1995, quando il nostro si esibisce nell'ambito di una kermesse musicale organizzata da un'associazione cittadina chiamata Mongolfiera, suonando con i cantautori veneziani Alberto D'Amico e Gualtiero Bertelli. Nel corso degli anni successivi, l'autore presenta il suo repertorio accompagnandosi con varie band, fino a decidere di intraprendere la carriera (si fa per dire...) solista, collaborando saltuariamente con degli strumentisti. Da qualche tempo si è formato uno "zoccolo duro" di musicisti che collaborano fedelmente con Giovanni Dell'Olivo. Suonano le sue canzoni Alberto D'Este alle tastiere, Piero Bittolobon al basso ed ai fiati e Giovanni Natoli alla batteria. E' con questi musicisti che nel gennaio 2005 Dell'Olivo pubblica il suo primo disco ufficiale "La Saga del Commenda", scritta e musicata dall'autore, che racconta in sette episodi l'ascesa e la caduta in disgrazia di un capitano d'industria del Nordest, alle prese con un mondo retto da ossessioni disumanizzanti, valori rovesciati, mercificazione dei sentimenti e dei loro possessori. Oltre alla proposizione dei brani del Commenda, il repertorio dell'autore comprende prevalentemente composizioni originali, con canzoni che si ispirano alla canzone popolare italiana e francese, con un occhio allo swing, al blues al flamenco ed alle ballate sud americane. La tradizione popolare francese, in particolare, è rievocata attraverso traduzioni di canzoni di Jacques Brel e arrangiamenti musicali su poesie di Prevert. Saltuariamente le esibizioni dal vivo comprendono qualche tributo ai maestri della canzone italiana fra i quali Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco ed altri. Nel repertorio dell'autore sono presenti, inoltre, alcuni arrangiamenti originali di ballate popolari veneziane, dalle vilote castellane settecentesche ai canti di lavoro. Proprio in questo contesto, Giovanni Dell'Olivo sta lavorando alla realizzazione di un progetto intitolato "Lagunaria", volto alla produzione un disco che intende rimettere mano alla tradizione popolare della musica veneziana, riscrivendola e riarrangiandola in chiave di contaminazione con la collaborazione eventuale di musicisti di altre tradizioni musicali. L'ambizione è di creare un collegamento con il più vasto bacino della musica mediterranea, a partire dall'utilizzo degli strumenti che maggiormente la caratterizzano: mandolino, oud, buzouki (e molto, moltissimo vino bianco ghiacciato). "Giovanni Dell'Olivo e il suo ensemble suonano prevalentemente "in acustico", in modo da valorizzare gli elementi primari delle canzoni, in particolare la melodia sulla quale si snoda il contenuto narrativo dei brani e l'elemento ritmico, evidenziato da arrangiamenti essenziali e raffinati, frutto di un felice connubio fra chitarra latina, pianoforte, basso elettrico e batteria jazz. I temi ricorrenti nei brani proposti dall'autore, l'amore, la fuga, la guerra, il ritorno, raccontati in prima persona o attraverso i personaggi evocati nelle canzoni, si stagliano nello scenario reale o metaforico di Venezia, descritta ora nei suoi aspetti più crudi e contraddittori, ora nei suoi aspetti più dolci e trasognati, come metafora stessa del ritorno salvifico alle radici del sentire collettivo." Il Gazzettino di Venezia L'autore si esibisce in teatri, centri sociali, feste cittadine. Saltuariamente anche nei locali, ma lo fa con crescente riottosità, non amando particolarmente il clima dispersivo dei pubblici esercizi. Dal 2000 è impegnato in una serie di concerti nelle carceri veneziane, in collaborazione con le istituzioni comunali e l'associazionismo carcerario e non.