Il sonno Delta: il più profondo, e insieme quello in cui si manifestano con maggiore frequenza i fenomeni di sonnambulismo e di sonniloquia. Le onde Delta sono quelle a frequenza più bassa, e decisamente parlano con il movimento dominante della musica della band londinese, per quanto, a seconda della dinamica dei brani, questo si rompa in un segnale di minor periodo, seguendo le improvvise deflagrazioni di voce, chitarra, batteria. E' infatti un emo decisamente più ragionato e "post" quello di questi quattro ragazzi di Londra e dintorni, che citano tanto il math dei Battles quanto i Mogwai, con il cuore sempre vicino al Midwest emo dei vicini (e defunti) Crash Of Rhinos. Siamo nel 2010 quando i Delta Sleep esordiscono con un Ep autoprodotto omonimo: Già in questo Ep di quattro tracce si può riconoscere il grande senso cinematico della band, nelle epiche "I (Heart) Savlon" e, soprattutto, in "Hey! I Know A Guy Named George White!". Ci sono passaggi melodici, che improvvisamente deflagrano, per poi dissolversi in un muto, lento crescendo, che non si nega accompagnamenti di registrazioni perdute (nel secondo caso) e rumoristica ed effetti elettronici (nel primo). Risale invece all'anno scorso la seconda uscita della band, nuovamente un Ep: "Management". Si inizia subito con un nuovo anthem della band, una "16:40 Am" che mostra la capacità dei Delta Sleep di usare il math esaltandone il dinamismo ma senza perdere in emotività e istinto, come i migliori Crash Of Rhinos. C'è spazio per la filastrocca acustica di "Camp Adventure", come a dimostrare l'evoluzione Darwin-iana dell'emo anni 90 nel folk attuale; il math-emo jazzato di "Dustbusters" e "Jesus Bill", che ricorda prima gli Yamon Yamon e, più alla lontana, i Sea And Cake; ovviamente e per fortuna, si finisce con una bella urlata catartica in "So Say We All", terminata in silenziosa dissolvenza. deltasleep.bandcamp.com/ https://www.facebook.com/deltasleepband http://thedeltasleep.tumblr.com/ https://twitter.com/deltasleep