Destruction - Spiritual Genocide Nel trentennale della loro gloriosa carriera gli inossidabili Destruction tornano alla ribalta a distanza di un solo anno dal confortante Day Of Reckoning. Il nuovo album intitolato Spiritual Genocide, mixato da Andy Classen, è caratterizzato dalla presenza sulla cover -realizzata da Gyula- del solito orripilante Mad Butcher. La musica proposta pone in evidenza il consolidatissimo e collaudato canovaccio nel quale a dominare (non potrebbe essere davvero altrimenti) è il thrash teutonico più viscerale ed oltranzista. Ciò che mi preme sottolineare subito è l'elevato livello del songwriting, indice di un'ispirazione invidiabile che traspare dirompente dall'inizio alla fine nell'ascoltare questo piacevole lavoro. Sembra proprio che i Destruction siano come il vino che più invecchia più si fa buono perché, a parte qualche raro episodio sparso qua e là che allenta un po' l'attenzione, per il resto siamo davvero al cospetto di un prodotto a tratti anche sorprendente. Tutto è oliato alla perfezione: il riffing sciorinato dalla sei corde di Mike Sifringer mi ha convinto pienamente e ha pochi rivali; la prestazione del batterista Wawrzyniec "Vaaver" Dramowicz è letteralmente da incorniciare; l'ugola di Marcel "Schmier" Schirmer è abrasiva come sempre e permane tra le migliori e più riconoscibili in circolazione. L'intro marziale di Exordium ha il compito di preparare al meglio il previsto assalto thrash frontale, violento, granitico e non si è di certo delusi dalla splendida Cyanide, munita di un andamento al fulmicotone, dall'apprezzabile utilizzo di indovinati chorus e dalla doppia cassa di Vaaver. Riff taglienti come rasoi affilati illuminano la title track, munita di un tema portante a dir poco trascinante, tra gli episodi migliori del platter. Nella potentissima e cattiva Renegades è la sezione ritmica ad eccellere, mentre City Of Doom dispone di un incedere più ragionato e mi ha rammentato vagamente quello di Holy Wars…The Punishment Due dei Megadeth -alla fin fine una buona canzone, ma meno di spessore rispetto alle altre. A rimettere le cose a posto ci pensa No Signs Of Repentance dove domina un efficace refrain e ancora chorus azzeccati; le medesime caratteristiche si riverberano in forma ancora migliore nella seguente To Dust You Will Decay (non fatevi ingannare dalla parte iniziale…la solita devastazione sonora è dietro l'angolo!). La furia distruttiva di Legacy Of The Past ti stordisce letteralmente ed è da menzionare la partecipazione di Thomas “Angelripper” Such (Sodom) e Andreas “Gerre” Geremia (Tankard). Meno convincente la grooveggiante Carnivore -carino il video tratto da questo pezzo- e due autentiche mazzate tra i denti -Riot Squad e la veloce Under Violent Sledge- chiudono un album ben congeniato che riporta in auge questa formazione. Da ricordare, infine, che il duo Harry Wilkens (chitarra) e Oliver Kaiser (batteria), entrambi ex membri dei Destruction ai tempi dell'EP Mad Butcher e di Release From Agony, sono presenti nella track Carnivore della versione digipack. A conti fatti devo ammettere di essere rimasto sorpreso dalla qualità sprigionata in Spiritual Genocide che non ho remore a considerare uno degli album migliori usciti in ambito metal nel 2012. Scevro da qualsivoglia approccio melodico alla Kreator dell'ultima maniera e ortodosso all'inverosimile, ha il merito di riverberare il nostro amato thrash ottantiano. Non vi aspettate, pertanto, nulla di diverso che questo: io mi accontento, e voi?
www.destruction.de www.facebook.com/destruction