“Circensi” è il secondo lavoro discografico di Dileo, al secolo Carmine Di Leo, che dopo il minimalismo del primo album “La nuova stagione” ci immerge in un mondo ricco di fascinazioni sonore, pur mantenendo vivo il suo approccio essenziale e mai barocco, come fosse un manifesto, un modo di osservare la vita e fotografarne gli episodi più significativi.
Da “Appesi a un filo” alle evoluzioni di “Pelle”, passando per l’elettronica di “Immobili”, l’album scorre tra aperture sonore ai limiti del folk sperimentale d’oltreoceano, ritmiche nervose e ossessive, sezioni di fiati che si inseguono e rincorrono tra echi e reverberi fino a ritornare ai minimalismi pianistici sfocati e sfuggenti, focus di brani come “Isole” o “Sete”.
L’ispirazione chiave da ricercare nei testi è nel concetto di “ricordo, da intendersi nel senso più proprio del termine: l’album si sviluppa come una raccolta di immagini, dove i ricordi stessi vengono sfogliati, quasi fossero foto, e ridisegnati traccia per traccia, scoprendo e poi evidenziando come il tempo ne abbia levigato l’essenza fino a dare loro una nuova connotazione, una nuova identità da cui ripartire.
Nasce così “Circensi”, un racconto fatto di canzoni sui luoghi in cui siamo cresciuti, con le facce che non abbiamo più, tra i ricordi sfalsati in cui dentro ci siamo sbiaditi.
Secondo capitolo della vita musicale di Dileo, l’album si compone di 7 tracce registrate nell’arco del 2019 da Maurizio Sarnicola e prodotte da Daniele Amoresano, arricchite dalla preziosa collaborazione in studio di Bruno Tomasello ai fiati e di Carlo Maria Graziano alle batterie.