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DOES IT OFFEND YOU YEAH?

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YOU HAVE NO IDEA WHAT YOU'RE GETTING YOURSELF INTO Il titolo dell'album di debutto del quartetto di Reading, UK, è “You have no idea what you're getting yourself into”. Un titolo schietto e sincero, che avverte chi ascolta dei pericoli che il mix potente e arrogante dei ritmi degli anni '80, un po' di techno-rock e fuck-off pop ceh caratterizza la musica dei DIOYY può rappresentare. Un po' come se fosse “Thriller” riarrangiato dai Daft Punk, se questi vivessero sulle rive del Tamigi. Un po' come se fosse un film di John Hughes musicato dai cattivi Prodigy. House music che viene dalle case popolari sbattuta violentemente contro le console dei computer e dei videogame. Un pogo violento ma intimo al tempo stesso, buttato in un frullatore dai decibel decisamente alti insieme a una tempesta di ritmo e divertimento puro. 'Et voila, hey disco,' ecco come suona e cosa significa You Have No Idea What You're Getting Yourself Into. Ma da dove arriva tutto questo?All'inizio del 2006 nessuno aveva mai visto in faccia i 2 giovani produttori dei DIOYY? La leggenda li voleva come 2 ragazzi rinchiusi in uno studio per giorni interi, che si agitavano come se fossero ad un rave stando seduti davanti a un computer, e tutto questo mistero – Daft Punk Rulez – ha contribuito a creare un grande hype verso di loro. I DIOYY invece aspettavano semplicemente di formare una band prima di uscire a suonare. Dan (Tastiere) e James (basso), amici da sempre e gestori di un club a Reading, iniziano a scrivere canzoni insieme nell'Agosto del 2006, quando incontrano Morgan (chitarra) a Londra e Rob (batteria). La band comincia a comporre e registrare nell'appartamento della fidanzata di James, scrivendo subito alcune tra le tracce più belle dell'album, tra cui il primo singolo “We are rockstar”. Il brano, un pulsare continuo e sinfonico di acid-rock, nasce dalla mania delle persone di completare i loro profili su myspace con photobook professionali, come se ognuno pensasse di essere una rockstar famosa. Più tardi i DIOYY si spostano in uno studio a nord di Londra, un ripostiglio dove c'è spazio soltanto per un computer, 2 casse e un letto, considerato dal gatto del padrone di casa come la sua toilette personale. In questo periodo la band compone la robot-disco-electro-party “Weird Science”, sicuramente ispirata dalla combinazione del caldo di Agosto con i souvenir che il gatto del propietario depositava nel loro studio, e che bruciava gli occhi. Subito dopo i DIOYY? trovano un contratto discografico. Poi, ammettono candidamente, perdono un po' la testa. Decidono di costruire uno studio in campagna, sistemarsi lì e produrre velocemente il loro album di debutto. Ma si sbagliano. Passano 3 mesi provando - e non riuscendo - a trovare l'ispirazione giusta per scrivere. Alla fine capiscono che la band non ha bisogno di troppe comodità e ritornano nell'appartamento minuscolo che ospita lo studio puzzolente, dove sono nati i pezzi più potenti e coinvolgenti scritti fino a quel momento. In tutte le canzoni dell'album di esordio dei DIOYY? si sente come i ragazzi siano cresciuti a birra e telefilm, ascoltando la musica degli anni 80, guardando i Goonies e le avventure dei Ghostbusters. Un esempio? Il brano “Being bad feels pretty good” è stato scritto da James dopo aver visto su YouTube alcune scene di ballo del mitico cult movie statunitense del 1985 “The Breakfast club”, di John Hughes. L'album prende la sua forma definitiva in un anno di lavoro, e viene completato dal lavoro di mix di Rich Costey (già produttore dei Franz Ferdinand) e di produzione di Elliot James (già tecnico del suono per Bloc Party). L'influenza dei Prodigy si fa sentire soprattutto nei potenti e intensi live dei DIOYY, come ispirazione perfetta di una band dance che suona strumenti e si comporta da vera e propria rock band. I DIOYY dicono che loro fanno tutto questo soltanto per puro divertimento: durante il tour che li ha visti girare tutto il Regno Unito nell'ultimo anno non vogliono imitare di nuovo il clichè computer/luci/proiezioni tipiche dei dj set. Vogliono suonare dal vivo la musica dance, vogliono fare più rumore possibile. Questi sono i Does It Offend You Yeah. Siete proprio sicuri di sapere in quale casino vi state cacciando?! www.doesitoffendyou.com

DOES IT OFFEND YOU YEAH? è presentato in Italia da LIVE NATION

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