Dogs For Breakfast: il power-trio piemontese sembra attraversare un momento di particolare rigogliosità compositiva. Non sono passati due anni da The Sun Left These Places (il quale aveva già marcato un distacco dalle sonorità dell’EP d’esordio) che i tre si ripropongono con due brani nuovi e consistenti, chissà, forse preambolo di un nuovo lavoro sulla lunga distanza. Il fatto è che nella loro metà non si aggiunge nulla di nuovo a quanto già detto finora: “Gadea” e “Muhos” sono un incrocio tra la schizofrenia marmorea di Rose Lane Was Tucker’s Girlfriend e le sonorità ruvide più High On Fire/sludge-oriented di The Sun Left These Places con qualche sfumatura dei primi Mastodon entro la metà di “Muhos”. La prima traccia parte subito durissima per sfociare in un mid-tempo a base di stopponi gravidi e in una timpanica a sostegno di una chitarra e una voce a dir poco luciferine. La seconda invece riesuma l’umore vitreo di “Three Steps To Salvation” nel breve arpeggio iniziale e poi regala uno squarcio di ben cinque minuti su una landa desolata triturata da una sezione ritmica che si muove lenta come un rullo compressore. Colpiscono la pesantezza – quasi in una corsa a chi riesce a ribassarsi di più – la cura maniacale del suono, l’esecuzione come sempre impeccabile, e una maggiore coesione tra le parti che compongono ogni singolo brano, ma mancano i momenti epici e il guizzo di genio: il trattore non impenna come impennava in alcuni punti dei precedenti lavori con un colpo di frizione o un lampo d’estro compositivo. Forse la natura dello split concede troppo poco spazio alla band per esprimersi appieno e all’ascoltatore per apprezzarne le effettive capacità. Ma se dal disclaimer si parla di disco/crocevia, non c’è che da sperare in un nuova portata a completamento di questo antipasto.