Doro - Warrior Soul Mio Dio, ma questa splendida quarantenne si è mai accorta che siamo entrati nel nuovo millennio, e che non viviamo ancora negli anni ottanta? Capiamo i problemi della sindrome di "Peter Pan" e la volontà di apparire sempre giovani e freschi (sarà per questo che la scosciatura in copertina è ora solo un avvenente disegno, e non una foto di Miss Pesch?), ma questo suo nuovo album (in una discografia molto prolifica,a l punto che non si riesce bene a contare se sia il diciassettesimo lavoro, o cosa!) sembra proprio un residuato degli anni d'oro del power metal teutonico! La musica è assolutamente insignificante (colpa, questa, della band di supporto, una serie di turnisti senza stile nè personalità), e serve solo da sfondo alla voce sempre piacevole di Doro. A livello di testi, però, l'album frana ancor di più nella considerazione di ogni metallaro del nuovo millennio: si ascoltano in quasi tutti i brani nontinui richiami all'unità dei metallari, alla famiglia che si crea ad un concerto, e così via, con toni più da >comizio elettorale che epici. In Thunderspell, poi, il ritornello ripete tre parole divenute ormai mitiche nella storia del metal, parlando di un "Heavy Metal Thunder" che, si pensava, fosse copyright degli Steppenwolf e di Born To Be Wild. E dire che, proprio prima di quel dodicesimo brano, c'è il guizzo che fa intravvedere la capacità dei tempi che furono per Doro e la sua band: Ungebrochen, un brano cantato a metà fra tedesco e inglese, un ottimo heavy metal influenzato dal rock! Cassa rullante, ritmo a mille, e via, per l'hard rock teutonico ottantiamo che ci ricordavamo. Peccato, appunto, che la canzone sia un caso isolato, mentre il resto del cd suona moscio e poco ispirato. - www.doro.de