Un album che procede attraverso suoni e ritmi inaspettati: Locked Down di Dr. John (Mac Rebennack) grazie alla collaborazione con Dan Auerbach (The Black Keys) punta ad amplificare il southern-rock attraverso improvvisi cambi di prospettiva dal funk al R&B attraverso l'Afro-pop. Passaggi costellati da richiami alla Blaxploitation come in “Eleggua” a cui seguono canzoni, dove l'organo si spinge in riff che estendono il ritmo oltre il testo e la sua partitura. Nessuno potrebbe pensare che il cantante abbia settantun anni. Le esperienze diventano tracce di rabbia nella voce (New Orleans e Katrina sono un binomio lacerante anche quando la loro presenza è solo un riverbero). Un disco da ascoltare e riascoltare: ogni volta un passaggio si aggiunge alla costellazione di suoni che illumina ogni singola canzone di questo lavoro magnifico. Auerbach è sia produttore che musicista: la sua chitarra apre “Getaway” e affianca sempre la voce di Dr. John, ma senza rubare la scena al vero protagonista; Rebennack propone la sua visione del mondo, smarrito e colmo di mezze verità in “Kingdom of Izzness“, come si legge all'inizio del booklet: “It's 1969, 1974 and 2012 all at once” e, citando Kingdom, “It's a nuclear vision that's evebody's business“. www.facebook.com/DrJohn