Mangiare o bere qualcosa di cui non si conosce il gusto. Avere la necessità di disincastrarsi e disintossicarsi dalle cose che compongono la giornata e passare il tempo rimanente in maniera disinteressata. Questo è quello che succede adesso come dieci anni fa negli Eco98. Oggi come nell'inverno del 2000, quando nacque il progetto, questo laboratorio spontaneo si nutre della fondamentale eterogeneità dei suoi elementi (ancora i medesimi delle origini) dando al tempo la possibilità di definire dei ruoli, pur rimanendo slegati da pretese creative per il semplice fatto di non aver mai sentito la necessità di segnare dei precisi confini. Una delle prime domande che, da parte del pubblico investe i componenti della band alla fine delle forti esibizioni live è: perché questo nome? in che modo è legato alla band? il suo significato? La risposta risiede nella sua casualità, s'è possibile nella maniera in cui non è nato. Alle prese con la compilazione di un tagliando che avrebbe permesso loro di ottenere degli sconti in una sala prove di Monza, alla voce “nome della band” scrissero Eco98; a tutti piacque e dal quel momento per quale motivo lo avrebbero dovuto cambiare? Al primo ingresso in sala prove scoprivano il piacere che deriva dal poter esprimere liberamente se stessi, senza immaginare di poter creare delle canzoni. Il passaggio dalla sala prove al palco è stato poi una necessaria conseguenza che ha rivelato alla band il livello di godimento che si raggiunge condividendo la propria musica con il pubblico. Già dai primi mesi di vita, come tuttora, la vera eccitazione e di conseguenza soddisfazione, arriva dalle esibizioni live, la forma d'espressione prediletta dalla band, in cui regala puntualmente una forte spinta energica. Ogni concerto è vissuto dall'Eco98 come un'esperienza unica con un continuo dare e ricevere; una nuova occasione di vivere e far vivere stimoli. Insomma il fondamentale strumento di misura e crescita per l'Eco98. Ricevendo crescenti apprezzamenti sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori, in breve cominciano a lavorare ai brani che nel 2003 vennero inclusi in una demo amatoriale, la prima esperienza di ascolto su supporto che li spinse nel 2005 a registrare a Monza negli studi di Frequenze altri cinque brani, mentre l'idea e la voglia di un'avventura discografica iniziava a farsi strada tra l'Eco98 e le persone che avrebbero dato il loro contributo fondamentale alla realizzazione del primo disco. Nel 2007 conclusero una nuova demo, sempre composta da cinque canzoni. Dopo svariate vicissitudini che possono caratterizzare la crescita di una band ricordiamo le aperture dei concerti di Baustelle, Luca Urbani, One Dimensional Man, Marta sui Tubi e Moltheni. Ed eccoci arrivati al 2009. La possibilità di realizzare il primo disco degli Eco98 si trasforma da desiderio in realtà: in Aprile viene registrata in soli 7 giorni, una prima presa diretta all' FM Studio, improntando il tutto sull' immediatezza live del gruppo. Da qui le fasi di lavoro al Frequenze Studio fino alla conclusione e alla notte del mastering realizzato all'FM Studio; il cerchio si chiude! Il risultato è Salvati, pubblicato da Frequenze Records/Discipline (con distribuzione Venus) Venerdì 21 Gennaio 2011. Fabio Galvagno (voci & chitarre) Alessandro Denti (chitarre & sinth) Marco Crippa (bassi) Giuseppe Gagliardi (batterie) www.eco98.com