EDITH FROST "Telescopic" Operando una forzatura, se Will Oldham incarna l'afflato post-rock del cantautorato contemporaneo, Edith Frost ne impersona il corrispettivo femminile. Al traguardo del secondo disco cementa tutte le opinioni favorevoli espresse a proposito del debutto prodotto dall'ubiquo Jim O'Rourke. Ballate dolenti interpretate con un timbro prossimo a quello di Liz Phair (On Hold, Tender Kiss, Through The Trees), rievocato pure nei brani più angolosi (Walk On The Fire, Bluish Bells). Ma se l'abilità narrativa di Liz è irraggiungibile, la ricchezza musicale di Telescopic sovrasta il recente Whitechocolatespoceegg. Come nei dischi d'autore meglio sintonizzati con la modernità, compare sempre un elemento, fondamentale alla struttura del brano, a disturbare la quiete degli arrangiamenti: ne sa qualcosa Mark Linkous.