EDWYN COLLINS I'm Not Following You (Setanta) Il titolo del quarto album di Collins è già una dichiarazione di intenti: "Io Non Vi Seguirò". Che abbia paura di ottenere troppo successo? Può darsi. Ma è certo che non diventerà mai come quei palloni gonfiati degli Oasis o come quei ragazzi carini carini dei Blur. Edwyn Collins ha una carriera di 18 anni alle spalle e in tutto questo tempo ha conosciuto solo due momenti di gloria, nel 1983, quando con gli Orange Juice scalò le classifiche grazie ad un singolo di facile presa, "Rip It Up", e due anni or sono, con l'autentico campione di vendite "A girl Like You". Ma aldilà di queste due canzoni chi è veramente Edwyn? Questo scozzese dalla faccia pulita è un po' il Mark E. Smith di Glasgow (non a caso il leader dei Fall è ospite di un brano del disco). E' sarcastico, cinico, nostalgico e sentimentale. Insomma è un grande autore di canzoni. A proposito "I'm Not Following You"; è il quarto album solista di Collins? Qualcuno se n'è accorto? Bah! Collins rimane un eccentrico. Il suo individualismo è scontato e lo dimostra, oltreché nel titolo dell'album, in alcuni magnifici brani come "No One Waved Goodbye", "Downer", o nella piacevole "Superficial Cat", dove sotto una musica tipicamente pop(ular) si cela un testo tutto self, in cui Collins tiene chiuso l'io in se stesso, nel suo tatto intimo, in un sentire dall'interno. Certo, lui non è personaggio da sospensione delle passioni soggettive. E' sufficiente ascoltare "For The Rest Of My Life", in cui Edwyn cantilena «non importa se vinco o perdo/ finché avrò possibilità di scegliere». Che dire poi di "Adidas World", gonfia di sarcasmo nei riguardi dell'abbigliamento sportivo che unisce in un unico, omologato comportamento, tutte le piccole star del rock, con le loro scarpettine da ginnastica e le loro puerili magliettine. E poi c'è la collaborazione di cui parlavo, quella con Mark E. Smith dei Fall. A dire il vero "Seventies Night" risulta un po' un esercizio di stile, in cui emerge tutto il veleno di casa Smith, ma ad un genio come Edwyn Collins si può perdonare anche questo. Francesco Battisti