La leggendaria band di Christian Burchard, in continuo movimento ed evoluzione generazionale dal 1969, torna con il mirabolante bagaglio di improvvisazioni e musiche del mondo che solo una formazione senza confini come questa, riesce a proporre. Sicuramente da sempre, per coerenza e creatività, embryo è una delle bande più alternative e liberate del panorama musicale, lontano dalle case discografiche, all'insegna del linguaggio universale che può mettere in comunicazione le più disparate forme culturali del pianeta. Una sterminata produzione discografica (dal 1976 rigorosamente autoprodotta), con esibizioni live e dischi con più di 350 musicisti provenienti/incontrati nei continenti visitati, vissuti e documentati dagli embryo; dalle scorribande in marocco agli inizi 70, all'incredibile viaggio intrapreso, nel 1978 in India (andata e ritorno da Monaco via terra! Oggi impensabile) suonando/dialogando lungo strade-piste-piazze con i più interessanti musicisti tradizionali locali (tra i quali il Karnataka College of Percussion di Bangalore). E poi i viaggi in Nigeria, nell'area Balcanica, in nord Africa e Giappone; l'incontro con virtuosi musicisti cinesi e vocalisti delle sperdute regioni di Tuva, le danze e riti magici Yoruba . E' difficile quindi dare una definizione precisa alla musica di Christian & compagni, che pure nasce affondando le radici nella seconda metà degli anni '60, tra le jazzsession con grandi musicisti come Mal Waldron e Charlie Mariano, e le esperienze del "rock" alternativo con i fratelli AmonDuul II, e si sviluppa nei decenni successivi come ethno band aperta, per una vera e propria musica senza limiti. Nell'attuale formazione, sempre fluida, dove Christian con marimba, vibrafono, xantur e percussioni varie ha saputo sapientemente trasmettere, anche alle giovani generazioni, ritmiche pulsioni e linguaggi musicali non convenzionali, troviamo tra gli altri la brava e carinissima figlia Marja Burchard (tastiere e trombone). Il cantante Mik Quantius un vero fenomeno di espressioni ed estensioni vocali penetranti, prive di una vera e propria traduzione, ma con propri parametri di comprensione. Alla batteria, percussioni e marimba il vecchio amico Lothar Stahl; David Drudis chitarre e oud; Harro Dehmke clarinetto e bassotuba. Nel variabile mondo sospeso dell' Embryo Musik Kollective, trovano comunque sempre spazio nuove esperienze musicali: dall'incontro con l'Arckestra di Sun Ra (cui è dedicato l'ultimo lavoro ufficiale embryo "hallo Mick") alle live session in Italia con gli Alhambra (tour 2005), e ancora il recente lavoro in studio con l'avanguardia newyorkese degli NNCK che sarà presto in circolazione. Il viaggio signori, continua .massimo rispetto e lunga vita agli embryo! www.embryo.de