La breve introduzione “Devotion” culla l’ascoltatore conducendolo per mano verso il viaggio dell’anima di “Christodora House”, che alterna le arie trionfanti conferite dagli ottoni ad altre più nostalgiche nel ritornello, cedendo le battute finali a un piccolo vortice psych. Fanno seguito la chitarra acustica e i guizzi della bassline della concitata “Autumn's Fiery Tongue”, efficace road song che evoca dapprima uno scenario americano, per poi aprirsi gradualmente verso l’ignoto con ritmi sostenuti che uniscono country ed esotismi.
Si ritorna ad atmosfere ovattate e fuori dal tempo con “Leaves”, la quale riprende parzialmente il passo di “Christodora House”, rallentandolo e conferendogli un’aura dream-pop, cedendo il posto alle armonie in zona chamber-pop di “King Blixa”, da cui scaturisce quel pizzico di magia tipico delle ballate trobadoriche, tra le ispirazioni principali del brano.