Riuscireste, così su due piedi, ad immaginare come suonerebbe Bleach dei Nirvana se quel mago di Jack Endino non vi avesse mai messo mano? Sarebbe bello poter rivolgere una domanda di questo tipo agli End of Level Boss, anche perché il loro disco di debutto, Prologue, sembra per certi versi la risposta più immediata ad un interrogativo del genere. Per carità, questo promettente quartetto inglese ha anche ben altre cartucce da sparare, ma il parallelismo con i suoni di Bleach emerge prepotentemente (in certi contesti più che in altri: penso soprattutto alla reiterazione ossessiva dei riff) e negare una simile influenza puzzerebbe di "paraculismo" lontano un miglio. Da aggiungere sono, oltre a ciò, altri ghiotti accorgimenti stilistici che rendono veramente appetibile quest' uscita e fanno ben sperare nelle evoluzioni future. Se il loro background heavy appare indiscutibile e le influenze stoner/doom invischiano il tutto di selvatica possanza, sono gli spunti marginali a tenere realmente banco: la marcata impostazione prog di “Vivid” fa subito tornare alla mente le ferree impalcature metriche dei Voivod di Nothingface, debitamente irrobustite e iniettate di un'enfasi schizoide ed urticante; mentre nella conclusiva “Leaving the Chemosphere”, si assiste alla trasformazione di una livida ballata in qualcosa di veramente impressionante, un calderone in cui convive un po' di tutto: provare per credere. C'è poi spazio per l'impeto hard di “Step the Mind Gap”; per le reminescenze melviniane di “Headonophobia” e per la mestizia di titoli come la opener “Freak Waves” e l'interminabile “Disjointhead”: esercizi di stile (innovativo) riusciti, dove lo stridere sinistro degli assoli di chitarra di Ogawa va a nozze con la bella prestazione vocale del front-man Heck Armstrong. Se la precaria produzione e la registrazione non propriamente impeccabile sembrano giocare a favore di questo lavoro (sentite i suoni di chitarra, difficile riprodurli con una registrazione pulitina…), va tuttavia ammesso che l'eccessiva fumosità del suono End of Level Boss in fin dei conti risulta piuttosto penalizzante e addirittura rischia una pericolosa omologazione di atmosfere e temi comuni a più canzoni. A parte queste secondarie lacune, peraltro legittime per un disco di debutto, Prologue resta comunque un album veramente sopra la media di tutte le ultime uscite dei generi a cui fa riferimento e questi End of Level Boss si presentano al mondo come una promettente compagine di rockers d'altri tempi, colpevoli solo del fatto di essere emersi in un momento che non è certamente il più opportuno per una loro consacrazione. Se così fosse, rallegriamoci: sarebbe solo questione di tempo. www.eolb.com www.myspace.com/endoflevelboss