Per il nuovo album abbiamo scelto il titolo ENEA perché ha rappresentato per noi un viaggio lungo quasi 3 anni, partito dalle spiagge leccesi e terminato a Roma, anche se il cuore di tutto questo tortuoso percorso è stato sicuramente Napoli e la sua lingua.
Scegliere di usare il napoletano per tutti i brani disco è stato un azzardo che pian piano si è rivelata una nuova opportunità, la voce che istintivamente cercava di esprimersi con nuove sonorità e diventava più “strumento”, costringendoci a re-inventarci come musicisti. Una tela bianca ed una nuova tavolozza di colori. Evviva!
Gran parte dei brani è stata arrangiata e suonata in presa diretta ed è una mistura delle ispirazioni più disparate: brani che uniscono suggestioni sonore nord europee con la sanguigna veemenza dei canti popolari. Dai Sigur Ros a La Gatta Cenerentola del Maestro De Simone.
Storie di marinai persi in mare che cantano accompagnati da ritmi tribali. Melodie ispirate dal Pino Daniele di “vai mo’” unite al drunken beat di Kendrick Lamar.”