Dopo tre anni dal loro ultimo lavoro "Epyks 1.0", gli Eterea Post Bong Band tornano con un nuovo disco, sempre prodotto da La Famosa Etichetta Trovarobato. Tutto ha inizio quando il quartetto veneto inizia a fare strani calcoli con una misteriosa sequenza numerica che parrebbe trovarsi ovunque. Il risultato è una massa di idee chiamata, appunto, BIOS. Prodotto alla Hot Farm, fattoria ipertecnologica ai piedi del monte Grappa, questo è un album in cui melodie robotiche e chiassose si incastrano su strutture ritmiche dalla natura duplice: beat digitali e percussioni acustiche sono ormai fusi in un colorato monolite attorno a cui danzano chitarre taglienti e grosse linee di basso. L'elettronica, passata attraverso caldi macchinari vintage, si è ingigantita. Gli amplificatori analogici sono stati catturati con vari microfoni per sperimentare diverse combinazioni ambientali. "Homo Siemens" campiona il cortometraggio svedese "The Perfect Human" cercando risposte sull'uomo; "Scipstep" mette in scena un brusco salto evolutivo, verso un futuro biomeccanico creato scippando 50 anni di musica; "Fibo" ritrova l'armonia della natura lasciandosi andare al ritmo di 1-2-3-5-8. In BIOS gli Eterea si sono tuffati nel mondo della matematica, intesa come possibile metodologia per risolvere il grande puzzle dell'universo: se la natura segue degli schemi, allora qual è il programma che muove l'uomo? Siamo davvero così diversi dalle macchine che costruiamo? E chi ha scritto il linguaggio di programmazione? La sequenza di Fibonacci è un grande mistero della scienza: nel micro e nel macro si ritrova spesso una precisa struttura. Gli Eterea se ne sono accorti componendo il brano "Fibo": ciò che sembrava complesso e cervellotico prima di iniziare, si è subito trasformato in un sentire naturale, come se avessero sempre studiato quei ritmi. Tutta la struttura di "Fibo" si basa su cellule ritmiche di 1-2-3-5-8 a diverse velocità. Il sample iniziale è tratto da "Pi Greco – Il teorema del delirio". Dopo aver messo a fuoco il tema di BIOS, gli Eterea si sono lasciati guidare da stimoli extra-musicali come le biografie di alcuni personaggi assai curiosi (il matematico "mistico" Ramanujan e lo scacchista Kasparov che accettò di sfidare il computer della IBM), ovviamente sempre collegati al tema dell'album. In BIOS compare uno dei primi pezzi degli EPBB ("Mentina"), diffuso nel 2004 senza mix né mastering, a testimoniare il loro ritorno all'ottica do-it-yourself e "Tim Peaks", originariamente incluso nella compilation Squillami (suonerie a cura di Trovarobato) del 2011 in una versione embrionale. Per le grafiche, gli Eterea hanno costruito un set (la scrivania di uno scienziato) utilizzando elementi di ispirazione, come il libro "Gödel, Escher, Bach" di Douglas Hofstadter, ma anche sviluppando dei concetti astratti come la ricorsività (la foto nella foto nella foto), tema portante proprio di quel libro. Ogni quadrante rappresenta il pezzo e simultaneamente da informazioni sul pezzo stesso. Le foto sono state scattate da Rigon, percussionista della band. Il cavolo romano al centro della scrivania è una delle rappresentazioni più quotidiane ma anche più eleganti della struttura nascosta che guida album e mondo. Tra gli ospiti di BIOS, il fischiatore californiano molto seguito su YouTube Dave Santucci (The Rise of Ramanujan e Tim Peaks), Martino Cuman (bassista dei Non Voglio Che Clara) ed il noto polistrumentista Enrico Gabrielli (clarino, sax, flauto e glockenspiel su Fibo e Homo Siemens) www.facebook.com/etereapostbongband