Fausto Bongelli Musica di confine per pianoforte “Influenze etniche, blues, minimalismo, danze popolari, improvvisazione, suoni provenienti dalla tradizione orientale ed altro, tornando indietro sino a Bach, - dice Fausto Bongelli - trovano spazio in un cocktail dove l’unica meta raggiungibile è la libertà creativa dentro e fuori gli schemi. Su questa direttiva si sono formati degli interpreti che, come me, sentono la necessità di spaziare in tutta la letteratura pianistica convinti di poter vivere la loro condizione di musicisti non per categorie di appartenenza ma nelle totale pienezza di quello che in quel momento considerano vitale e che tende a confrontarsi, incrociarsi, mescolarsi per trovare sempre nuova linfa e nuovi stimoli”. Il programma è dedicato ad alcuni musicisti, le cui opere sfuggono a qualsiasi classificazione: la diversa provenienza culturale ha fatto sì che la loro musica fosse l’emblema del superamento dei rigidi steccati che delimitano i vari generi. Ecco allora i Children Song’s di Armando Corea detto Cick, indicativi della concezione estetica di questo famoso pianista jazz, seguiti da alcuni splendidi esempi della produzione pianistica del compositore estone Arvo Part. Ma il concetto di “musica di confine” può essere applicato anche ai musicisti del passato. Verranno eseguite infatti anche pagine di Debussy seguiet da quelle del tedesco Becher e di P.Glass che è il più conosciuto tra i compositori minimalisti americani.