Fausto Papetti, oltre il ricordo. Ho trovato una sua biografia, leggermente apologetica, ricca di aneddoti sulla sua vita. 0vviamente è diventato famoso per caso: il direttore dell'orchestra in cui lavorava aveva bisogno di risolversi alcuni problemi, non sapeva come arrangiare un pezzo, chiama un quartetto base (chitarrabassobatteriasax: indovinate chi; è il sax?), il giovane sassofonista fa scintille, a sua insaputa lo registrano anche, il pezzo è fatto, inizia la leggenda. Questo ed altro sulla raccolta n° 15. Ma sullo stesso disco, insieme a tutto ciò, un velo di tristezza sul nostro sorriso. Infatti, tra versioni sciacquate di Popcorn e Song Sung Blue, compare anche un suo brano: strepitoso, tutto chitarra fuzzz e ritmo funky, perfetto e ballabile. Perchè? Perchè allora dischi e dischi di polpette, Fausto, se sai comporre queste cose? Hai scelto la via più semplice, ma sbagliata, per il pop: si vende, non c'è dubbio, piace e costruisce mondi (Vd Moquette Music di un anno fa...). Ma manca il nerbo, è tutto "guardare e poco toccare", fotocopie di realtà ed asservimento cieco all'ideale (chi vi viene in mente? spedire a muzicclub). Peccato, comunque non abbiamo perso un eroe.