" Loom " Il titolo dell'album, prodotto autonomamente e registrato interamente durante sessioni notturne, allude sia alle trame intrecciate che attraversano il disco sia all'oscurità che aleggia sopra gran parte dell'universo sonoro dei Fear of Men. Piuttosto che limitarsi a sposare una manciata di influenze, il trio inglese progetta la propria musica da un personalissimo stato di disagio. Jessica Weiss, mente creativa del gruppo, trasmette con i suoi brani disconnessione paralizzante, noia e terrore sessuale con tutta la verve austera di un giovane Morrissey. La band si muove tra osservazioni filosofiche terribili e melanconia svogliata, ma riesce a creare melodie così spensierate che anche i sentimenti più angosciosi si librano come pigri sospiri in un mondo romantico e decadente. I brani devono molto alla scrittura di Anais Nin o al cinema di Fassbinder e rimandano alle atmosfere fredde di band come Chills o Broadcast. La strumentazione classica appare in tutto "Loom” deformata e distorta a fianco di creazioni sonore sinistre e strumenti stridenti, dando così un senso di imperfetto alle incontaminate melodie pop di questo bellissimo album di debutto. www.facebook.com/fearofmen