Americana dal forte sapore Seventies all’incrocio tra Karen Daltone, soprattutto, Emmylou Harris. Al quarto disco, il secondo per una major, le sorelle Johanna e Klara Söderberg tornano a scavare ancora una volta nella stessa miniera musicale, spostando di punto o niente le coordinate: folk, country, un rock che le potrebbe portare dalle parti di Ryan Adams, e intrecci vocali che ai più giovani ricorderanno i Fleet Foxes (anche per un certo video che le ha fatte conoscere via YouTube) e ai più esperti invece faranno tornare alla memoria Simon & Garfunkel e gli Everly Brothers, stessa band idolatrata anche da Will Oldham.
Con It’s A Shame provano a scrivere al loro Mrs. Robinson con l’aggiunta di un po’ di elettricità, Postcard è il perfetto calco country/folk che le due sorelle possono continuare a produrre praticamente all’infinito senza sforzo apparente. Lo stesso si può dire di Hem of Her Dress, che sa di quella balera dove il Neil Young di Harvest Moon vede la sua compagna di danze, mentre To Live a Life è una di quelle ballad dalla narrativa straziata da una steel guitar che ricordano le strade senza ritorno che alcuni musicisti fragili hanno intrapreso negli anni Settanta. Qua e là emergono alcune novità minori: l’approccio decisamente rock dell’iniziale Rebel Heart, l’elettronica discretissima di My Wild Sweet Love che ricorda da vicino l’approccio quasi muscolare a una materia musicale molto simile che hanno elaborato i Florence & The Machine di Ceremonials.