Un disco seminale, con diverse sorprese da svelare a distanza di vent’anni dalla prima pubblicazione lanciata da Furious Party - prima di oggi esclusivamente contenute nella preziosa stampa in vinile lanciata nel 2022.
Un oscuro gioiello di culto che, ricordiamo, si avvalse di eccellenti collaborazioni con artisti del calibro di Roy Paci, Teho Teardo e Tax Farano dei Negazione, i quali contribuirono a cesellare quel disco che segnò una svolta in termini di timbriche e scrittura rispetto alle sonorità abrasive che valsero al combo torinese l’epiteto di impareggiabile muro del suono nel panorama del rock alternativo nostrano.
«Dopo 10 anni in cui avevamo massacrato e ci eravamo massacrati» raccontano i Fluxus «dopo aver suonato con 15 musicisti diversi stando in sei sul palco, dopo i muri di corde, i muri di parole, i muri di senso, ci siamo ritrovati in tre da Ovi, dormendo (poco), mangiando e soprattutto bevendo nella sua foresteria. In testa la tromba di Marc Charig sui dischi dei King Crimson, il mellotron, l'idea di dire le stesse cose che ripetiamo da 30 anni in un contesto diverso: più sottile, forse più morboso, sicuramente più intimo e profondo».