La musica di Taskayali agisce come una sentinella dell'inconscio, svelando mondi che sfuggono alla visione ordinaria. Attraverso la sua esplorazione dei vari stati del sonno, l'album si propone di trasportare l'ascoltatore in un viaggio emozionante e fuori dall'ordinario.
Taskayali possiede un talento straordinariamente eclettico, capace di innestare stili moderni e contemporanei nello studio classico. E' figlio di una cultura a cavallo tra Occidente e Medio Oriente. La sua anima mediterranea e cuore cosmopolita ha una vita fatta di viaggi, musica e intimità.
Come si evince da titolo Dreambox intende dare forma - in 14 tracce - ai propri sogni realizzando una raccolta degli stessi.
Ogni brano dell'album aspira ad essere un sogno a se stante, un viaggio nell’immaginazione del compositore, maturata in esperienze altamente impattanti come i concerti sulle navi migranti, quelli sulle piattaforme galleggianti nel lago di Sabaudia, o nelle paludi del parco del Circeo. Dreambox vuole essere l'album più minimalista del compositore Italo-Turco e allo stesso tempo quello più evoluto essendo il suo nono album strumentale. Un viaggio sonoro nel minimalismo pianistico nord-europeo e mediterraneo traendo ispirazione dall’improvvisazione di Keith Jarrett, dal minimalismo di Nils Frahm ed Olafur Arnalds, dalla circolarità di Einaudi fino ad arrivare alle sonorità del mar nero, citate da Fazil Say, e alla ballate sui ritmi dispari. Un dualismo tipico dell’animo di Taskayali, un ponte come quello sul bosforo dove ha vissuto tra la musica occidentale e quella dell’Asia minore. Atmosfere sospese, ambientazioni musicali, colonne sonore, con armonie tipiche della cultura mediterranea.