GUSTAVO. Si tratta di un concept album tratto da alcune poesie composte dall’autore, musicista e produttore, Francesco Tedesco, che hanno come protagonista un personaggio di fantasia nato nel 1797, chiamato appunto Gustavo.
Intanto è online il video di “Incubi”, il primo singolo estratto. Unica canzone dell’album scritta al pianoforte, “Incubi” è una piccola rivincita su un torto subito dall’autore nel corso dell’infanzia.
Il testo racconta un incubo fatto un attimo prima del risveglio, trascritto velocemente, per evitare di perdere le sensazioni appena provate:
«Fu un incubo poco comune: c’era molta paura, ma nessuna voglia di andare via da lì. Volevo scappare dall’incubo, ma rimanere nel sogno. Avevo fretta di andare, per tornare al sogno, e paura di svegliarmi, per non tornare alla realtà.» E, ancora, c’è una frase di Luis Buñuel che Gustavo usa ricordare a proposito dei sogni e che chiude in qualche modo il cerchio: «Se qualcuno dovesse dirmi che mi restano vent’anni da vivere e mi chiedesse come vorrei passarli, risponderei: “Datemi due ore di attività al giorno, e passerò le restanti ventidue a far sogni […] ammesso che possa ricordarli”. Amo i sogni, anche quando sono incubi, che è poi quello che succede di solito».
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