Franco Cerri è considerato, ad oggi, il chitarrista italiano più autorevole nel campo del jazz; la sua simpatia innata ha fatto sì che molti spettatori, vedendo le sue partecipazioni in tv (specialmente negli anni Sessanta), si avvicinassero al jazz e allo studio della chitarra. Molto apprezzato a livello internazionale, ha lavorato al fianco di artisti del calibro di Django Reinhardt, Gorni Kramer, Chet Baker, Gerry Mulligan, Billie Holiday,Stéphane Grappelli, Lee Konitz, Dizzy Gillespie, Tullio De Piscopo, Pino Presti e Jean Luc Ponty. È uno dei tre chitarristi jazz italiani con una voce inserita nell'Enciclopedia Treccani (gli altri due sono Carlo Pes e Lanfranco Malaguti). Cerri riceve la sua prima chitarra (costata 78 lire) in regalo dal padre a diciassette anni, ed inizia ad imparare a suonare da autodidatta. Il riferimento per l'apprendimento della chitarra è il noto chitarrista Michele Ortuso, di cui studia la tecnica. La sua attività professionale come chitarrista inizia nel 1945 con l'ingresso nell'orchestra di Gorni Kramer. Nel 1950 conosce il sassofonista Flavio Ambrosetti, con cui decide di formare un gruppo autonomo, il Franco Cerri Quintet, con cui inizia ad incidere i primi dischi e ad esibirsi in tutta Europa, continuando a suonare con molti dei più grandi nomi del jazz mondiale, come Wes Montgomery, Chet Baker, Gerry Mulligan, Lee Konitz, Dizzy Gillespie, per citarne alcuni. Con Billie Holiday ha l'occasione di suonare nel 1958. Nel 2009 ha vinto l’Honorary Award durante la 3ª edizione degliItalian Jazz Awards.