Bellissimo questo nuovo disco di Frei, bella prova d’autore, bella prova di modernità e di freschi orizzonti. Semplice, perché non ha fronzoli né organze fantascientifiche questo Evolution e, per quanto l’elettronica possa essere un elemento imperante e assoluto, nulla sembra essere inverosimile e impossibile da raggiungere. Insomma, Frei fa con l’elettronica tutto ciò che sembra naturale aspettarsi oggi. Un disco che attinge a quella Bologna di “famosi” cantautori del passato, ma che rivolge attenzione a una certa fantasia futuristica per quel che riguarda i testi, attraverso i quali il cantautore ci racconta il suo personale concetto di “evoluzione umana” mediante ruoli invertiti, sconnessi, alterati. Scivolano via e intrigano con le loro melodie tutti e otto gli inediti in sequenza guidati dal singolo di lancio Le macchine di cui esiste sul web un bel videoclip. Succede sempre così quando chi realizza qualcosa pensa a cosa dire piuttosto che al come dirlo
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