Il "canto degli emarginati" è un racconto composto da storie e linguaggi differenti. Versi, prosa, musica ed immagini narrano vicende e volti dai luoghi dove la storia del secolo passato ha deciso le sorti, anche del nostro presente. Dai versi di "Rom" di Loris Ferri (premio ANPI 2012 e Marrazza 2013), romanzo in versi che riporta le gesta del protagonista Havro Alexandar Radaik - suonatore zigano, nato a Dubrovnik, da famiglia zingara e pellegrino tra i Balcani e l'Italia; ai suoni e alla prosa di Massimo Zamboni,con frammenti tratti dalla sua opera narrativa: “Il mio primo dopoguerra”, Mondadori 2006. Le musiche sono a cura di Frida Neri e Antonio Nasone - dalle canzoni originali alle musiche dal mondo - che si fondono con la storia musicale dell'ospite. Le immagini di Massimo Ottoni e la sua sand-art, accompagnano visivamente ed emotivamente il racconto. Il focus è sul respiro di un mondo, quello che dall’Europa del sud arriva sino alla nostra stessa terra, come un’unica anima, viva e pulsante. Di fronte all’urgenza della vita non esiste altro che la nuda condizione umana: mai come oggi è necessario cantarlo.