Funeral For a Friend / Tales Don't Tell Themselves Nuova prova discografica per i gallesi Funeral For A Friend. Dopo il deludente 'Hours', che si era rivelato essere nè carne nè pesce, questo nuovo capitolo della discografia dei FFAF continua la strada intrapresa dal suo predecessore, puntando verso un rock melodico, diretto e senza troppi fronzoli. Certo, chi rimpiangeva i vecchi Funeral potrebbe non apprezzare questo disco, e che si tenga stretti i propri limiti mentali e lasci godere agli altri questo disco. Nessuna innovazione, nessuna rivoluzione, solo un buon disco di puro rock al 100%, godibilissimo sia come colonna sonora di un viaggio in macchina sia come semplice sottofondo. Ciò che rende la band apprezzabile come al primo disco è l' aver saputo confezionare un album omogeneo, cosa che non era stato 'Hours', dimostratosi disco di transizione, così come 'Tales Don't Tell Themselves' si dimostra oggi l' album della maturità dei cinque gallesi. Solo 'Out Of Reach' riporta un pò alla mente il vecchio stile della band, filtrato però attraverso l' atmosfera che pervade l' intero disco. Tra gli episodi meglio riusciti son da segnalare 'The Great Wide Open', forse miglior brano assieme a 'Into oblivion Reunion'. 'Part 2 Open Water' dimostra quanto il gruppo ci sappia fare coi propri strumenti, mentre 'One For The Road', con la sua melodia accattivante, è riuscita letteralmente a trascinarmi via. Il tutto si conclude con la toccante 'The Sweetest Wave', decisamente più riuscita della traccia conclusiva di 'Hours'. Ogni brano è al proprio posto, e 'Tales Don't Tell Themselves' scorre senza intoppi e allo stesso tempo senza grosse pretese. In definitiva un buon disco, che segna indiscutibilmente la grande crescita che ha portato i Funeral For A friend a diventare, da band di punta del post hardcore in passato, a caposaldo dell' emorock attuale. www.funeralforafriend.com www.myspace.com/funeralforafriend